Un fiore piccolo e delicato, un germoglio talmente soffice da essere come un batuffolo di cotone, gioca con dei granelli di sabbia, si riga e si graffia un pò ma poi torna a schiudersi sotto i raggi del sole, sa che le nuvole arriveranno e anche la notte e anche la pioggia, ma sa che può affrontarli chiudendosi o riparandosi sotto un fungo che proprio grazie alla tempesta e poi alla rugiada è cresciuto. Sa che alla fine, nonostante tutto, lo spettacolo di stare sotto al sole non può essergli negato solo a causa del freddo e sa che se la musica ti fa accartocciare il cuore, così può fare anche l’amore e che la memoria è breve e cancella ma le emozioni sono insite nel Dna e nell’animo e che niente può mai distruggertele seppur a tratti te le rubi. E non importa chi e non importa come, perchè il punto non è ciò che si vede perchè potremmo essere solo pulviscolo che sarebbe uguale, che poi la voce ti sale poco perchè il respiro si affanna e una fitta sale e allora speri un pò che passi un pò che resti e un sorriso si stampa quasi beffardo, perchè sa che prima lo disdegnavi ma che ora lo lasci un pò comparire. Magari non è che sarà sempre così ma questi piccoli regali si possono accettare, saltuari e unici, come una pioggia di polvere stellare che si poggia sulla peluria delle braccia e ti fa brillare come un pesciolino elettrico e trasparente che nel mare blu diventa verde e sembra una loto e sembra un fiore.
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Una passione persa
Giorni d’estate,
i più lenti,
i più viziati,
mentre noi, pigri e isolati
sudati e in paradiso,
ci nutriamo di ciò che più ancestrale c’è
la passione di due corpi uniti
4 occhi umidi che si cercano
2 bocche affamate che si baciano.
Niente è per sempre,
e noi ne siamo la conferma.
Pugnali
E quando i ricordi arrivano dal nulla, come pugnali,
scansati, corri, usa il presente per ripararti,
usa il luccichio di un brillante futuro,
per nascondere il buio del passato,
usa la speranza per cancellare
la delusione,
delusione di un presente che prima era futuro,
che corre parallelo al presente vero,
e che ti fa pensare
a come potrebbe essere,
e invece non è.
E restano solo i pugnali.
1 anno
Adesso puoi anche andartene, e lo farai, eccome se lo farai, perché lo so che quelle come me fanno paura, eccome se ne fanno.
Vattene, tanto mi sognerai per sempre.
Tra vent’anni, una sera, ti ecciterai ancora pensando alla mia schiena nuda.
Per te non sarà più la stessa cosa, dopo di me.
Magari non mi ami, ma questo non vuol dire niente.
Trovami una che ti guarda negli occhi come ti ci guardo io.
E se la trovi mandala via perché non sono io.
Pentiti tra qualche mese e sappi che quelle come me amano così tanto da non essere capaci di perdonare.
Susanna Casciani
Masochismo: Parte 1
E poi… trovi una canzone che parla di te.
Link al video:
Somebody That I Used to Know
Testo:
Now and then I think of when we were together
Like when you said you felt so happy you could die
Told myself that you were right for me
But felt so lonely in your company
But that was love and it’s an ache I still remember
You can get addicted to a certain kind of sadness
Like resignation to the end
Always the end
So when we found that we could not make sense
Well you said that we would still be friends
But I’ll admit that I was glad that it was over
But you didn’t have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don’t even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn’t have to stoop so low
Have your friends collect your records
And then change your number
I guess that I don’t need that though
Now you’re just somebody that I used to know
Now and then I think of all the times you screwed me over
But had me believing it was always something that I’d done
And I don’t wanna live that way
Reading into every word you say
You said that you could let it go
And I wouldn’t catch you hung up on somebody that you used to know…
But you didn’t have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don’t even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn’t have to stoop so low
Have your friends collect your records
And then change your number
I guess that I don’t need that though
Now you’re just somebody that I used to know
I used to know
That I used to know
Somebody…
Limiti che tendono a zero
E ci godiamo il momento,
a costo di farci del male,
acceleriamo fino a inchiodare subito prima di superare il limite,
il limite oltre il quale uno bada troppo all’altro/a,
quel limite sottile che c’è tra divertimento ed interesse.
Quando uno dei due ci cade sicuro l’altro scappa come sparato da una fionda.
La magia della lettura
Troppo bello, da bambino,
non pensare al tuo destino
vivi solo nel presente,
tutto il resto non è niente.
Quando poi diventi grande
lì ti assalgon le domande:
“Io chi sono, dove vado?”
neanche poi così di rado.
La ricerca è cominciata,
in un libro, una poesia,
ad un tratto l’hai trovata,
sembra quasi una magia
una frase, corta o lunga,
che ti accende la giornata,
non ti sai spiegare come,
ma tu l’hai sempre pensata.
Ecco il fascino del libro,
sconosciuto in apparenza,
che ti legge nel pensiero,
non è forse una veggenza?
Stasi e occhi al futuro
Non lo chiede il tuo parere,
quando arriva, arriva lento,
passa un giorno, passa un mese,
ma poi viene il cambiamento.
Io lo spero, con la testa,
ma purtroppo questo cuore,
sembra amare il mio dolore,
e la situazion qui resta.
Non lo vuoi, eppure si,
con le unghie stai aggrappata,
senza poi saper per chi,
nel passato sei imbrigliata
Non lo so cos’è sta presa
che mi tien ancor rivolta,
verso un punto nel passato
non è ora di una svolta,
che mi prenda di sorpresa?
Non puoi esserci ogni notte,
quando poi riapro gli occhi,
ogni volta riscoprire
che non sei tu che mi tocchi,
ma la mente che fa a botte
con parole a volte rotte,
da una lacrima, una voce,
che ti mettono un pò in croce,
come le peggiori lotte.
Feelings
Il dolore è ciclico, a volte si sta molto bene, si vede tutto chiaramente con una grande razionalità, a volte si cade in fondo ad un buco nero e non si vede più la luce.
A volte sei sulla terra, fermo, il vento non ti può fare del male. A volte sei in piedi su una foglia, che sta cadendo e tu con lei.
A volte non sopporti più di pensare, e vorresti staccarti la testa a pugni. A volte i ricordi non dicono nulla, altre volte creano un dolore fisico, è incredibile.
A volte penso che son riuscita, c’è l’ho fatta a cancellare. A volte penso che stavo solo non guardando.
Non voglio più ritrovarmi in fondo a questo pozzo, voglio volare e guardare in avanti.
Inside and outside me
Sono qui che guardo dentro come sempre
i miei occhi sono la pallina della roulette che piano piano penetra all’interno.
Ansia, confusione, paura, solitudine, novità, eccitazione, delusione.
Sentimenti già provati ma abbinati in modo diverso in questo cocktail.
Ha un gusto nuovo anche se formato da sapori conosciuti.
Tutto è veloce, amplificato ed in continuo divenire, una giostra velocissima.
Metà marzo ed ho paura
metà marzo e sono sola in compagnia di tutti.
Sentirsi soli in mezzo alla gente, implorarli con gli occhi di capire che dentro stai urlando. Non sentono. Aiuto.